26/10/10

I clan portano i veleni in Molise!

di Rosaria Capacchione (dalla prima pagina de IL MATTINO del 24 ottobre 2010)

Al di là del Matese, lontano dagli occhi e dalle rotte battute dai trafficanti di veleni da vent'anni a questa parte. Si sono trasferiti là, in Molise, gli ecomafiosi collegati al clan dei Casalesi, gli uomini che hanno gestito il trasporto dei rifiuti tossici fino alle discariche, ormai sequestrate e inagibili, di Giugliano, Licola, Parete.Operano soprattutto in provincia di Isernia, non disdegnano quella di Campobasso dove corteggiano due impianti autorizzati dalla Regione: la discarica di Montagano e il depuratore Cosib di Termoli.Il monitoraggio avviato dalle associazioni ambientaliste molisane e dalle Procure di Santa Maria Capua Vetere, Larino e Isernia segnala il rischio di infiltrazioni camorristiche e la presenza di imprenditori del settore.Come i fratelli Caturano di Maddaloni e Toni Gattola, cognato del capozona casalese di Cancello Arnone e controllore della discarica Magest di Licola, già coinvolti in varie inchieste - da Re Mida a Madre Terra - sullo smaltimento illegale dei rifiuti. L'indagine conoscitiva conferma, dunque, quanto già segnalato nel 2008 dalla Dda di Campobasso, e cioè che «il Molise è diventato il punto finale di arrivo per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi, dove è facile occultare discariche abusive con la compiacenza di alcuni proprietari corrotti» . Sul tavolo dei magistrati di Larino è finito, nei giorni scorsi, il dossier-denuncia frutto di un'inchiesta pubblicata sul sito Primonumero.it sull'attività del depuratore e sul via vai di automezzi sospetti. «Dal lunedì al venerdì - è scritto - c'è un traffico di camion gialli con la scritta in rosso "Autotrasporti Caturano", per trasporto rifiuti, nel tratto Caianello-Venafro-Isernia-Bojano sino ad entrare nella zona di Campobasso: ma da lì se ne perdono le tracce». Antonio Caturano, viene ricordato, fu arrestato alcuni anni fa per ordine della Procura di Napoli (il pm Cristina Ribera, oggi alla Dda) nei pressi del cementificio Colacem di Venafro. Stava trasportando rifiuti tossici spacciati per fertilizzanti e destinati alla concimazione dei terreni agricoli, stesso sistema utilizzato in provincia di Caserta, dove sono state avvelenate decine di ettari di terreno, e documentato nelle due inchieste «Madre Terra». A far scattare l'allarme, lo smaltimento a Termoli del percolato prodotto dal consorzio unico di Napoli-Caserta; dalla discarica Colleferro, alle porte di Roma; dalla Ecoambiente di Casoria. Ma non basta. La Procura di Campobasso si starebbe interessando della discarica di Montagano nella quale, dall'agosto scorso, la Giuliani Environment è autorizzata a costruire e gestire un impianto per lo stoccaggio di rifiuti pericolosi. Denunciano le associazioni ambientaliste: ogni anno arrivano nella discarica di Montagano circa 50.000 tonnellate di rifiuti, non solo da Molise, e camion senza alcuna autorizzazione prefettizia di cui non si conosce né il carico né la provenienza. Aggiunge il consigliere regionale del Pd Michele Petraroia: «Si è accertato che ci sono circa 36.000 tonnellate di rifiuti, un quarto del totale dei rifiuti conferiti nelle discariche molisane, provengono da altre regioni, contrariamente a quanto dispone la normativa nazionale». E Isernia? La situazione è tutt'altro che sotto controllo. Sono una ventina le discariche abusive segnalate e sequestrate negli ultimi due anni. E non è ancora dimenticata la vicenda di Fragnete e di Colle Santa Maria, sversatoi nei quali è finito di tutto (dai rifiuti urbani a quelli chimici) e mai bonificati.

25/10/10

FARE VERDE scrive all'assessore all'ambiente della Regione Campania

...cominciamo a ridurli invece di pensare solo a come smaltirli.

Egr. Assessore,
in queste ore drammatiche per Napoli e provincia, facciamo appello alla Sua sensibilità affinchè ci sia un drastico cambio di rotta nella gestione dei rifiuti in quelle parti della Regione Campania che ancora non riescono a superare la logica dell'emergenza.
Da Sindaco di Mercato san Severino ha dimostrato che è possibile affrontare nel modo corretto il ciclo dei rifiuti, realizzando una raccolta differenziata porta a porta citata spesso come esemplare.
Da Assessore all'Ambiente della Regione Campania Le chiediamo di superare la visione che appartiene a parti politiche anche diametralmente opposte, e che vuole la soluzione definitiva al problema dei rifiuti sempre ed esclusivamente nella apertura di nuovi impianti di smaltimento, siano essi discariche o inceneritori.

È giunto inderogabile il momento di ridurre il volume complessivo dei rifiuti prodotti. Senza fermare la marea di imballaggi e oggetti usa e getta che un modello iperconsumista impone alle famiglie italiane, non ci saranno discariche ed inceneritori che tengano.
Mentre le discariche scoppiano, nessuna persona di buon senso può credere che negli inceneritori, solo in Italia chiamati eufemisticamente "termovalorizzatori", i rifiuti spariscano come per magia.
Tutti sappiamo che una volta bruciati, i rifiuti si trasformano in fumi, polveri e ceneri ancora più difficili da trattare e smaltire.
Tutti sappiamo che per ogni inceneritore occorre una nuova discarica di rifiuti speciali, per accogliere le polveri e le ceneri generate da questo tipo di impianti.
Tutti sappiamo che l'energia risparmiata con il riciclaggio dei rifiuti è molto maggiore di quella che si ottiene bruciandoli.

È per questo che Le chiediamo in questa nostra lettera aperta di varare alcune misure che chiediamo invano e da tempo alla classe politica campana e nazionale:
1. accordi con la grande distribuzione per la riduzione degli imballaggi, attraverso la vendita di prodotti sfusi e alla spina;
2. incentivazione della vendita diretta di latte alla spina;
3. facilitazioni per la vendita diretta e senza imballi di prodotti agricoli in "farmer markets";
4. progetti pilota per la distribuzione del latte in vuoto a rendere, almeno nel settore HORECA (alberghi, bar, ristoranti);
5. accordi con gli operatori turistici (alberghi, bar, ristoranti) per la somministrazione di acqua e bevande in vuoto a rendere o alla spina;
6. incentivi alle famiglie che scelgano di utilizzare pannolini lavabili per bambini;
7. incentivi per le famiglie che scelgano di acquistare sistemi filtranti per bere l'acqua di rubinetto;
8. distributori pubblici di acqua filtrata;
9. ordinanze che limitino la vendita e l'utilizzo di prodotti usa e getta nelle aree interessate dall'emergenza rifiuti, almeno fino alla fine dell'emergenza stessa;
10. ordinanze che vietino la distribuzione di sacchetti di plastica usa e getta, anticipando l'introduzione di una norma già prevista.

Molte delle misure che proponiamo generano risparmi per le famiglie, oltre che per la collettività. Basti pensare che i pannolini lavabili, usati al posto di quelli usa e getta, oltre ad evitare una tonnellata di rifiuti per ogni bambino, consentono ad una famiglia di risparmiare fino a a 1.500 euro. L'acqua del rubinetto bevuta al posto di quella in bottiglie di plastica fa risparmiare fino 250 euro l'anno. I prodotti agricoli acquistati senza inutili imballaggi direttamente dai produttori costano mediamente il 30% in meno e garantiscono prezzi più equi ai nostri contadini. Ridurre sprechi e rifiuti significa spendere meglio i propri soldi, cosa buona e saggia soprattutto in tempi di crisi.

Riteniamo che sia giunto il momento di dirottare almeno una parte dei fondi pubblici dalla realizzazione di nuovi impianti di smaltimento, spesso estremamente onerosi, come gli inceneritori, a politiche per la riduzione a monte dei rifiuti.

Le misure che proponiamo, oltre a contribuire in modo definitivo al superamento di una emergenza non più sopportabile, rappresenterebbero un deciso segnale culturale, un invito rivolto a tutti, cittadini, imprese e amministrazioni locali, a cambiare decisamente e definitivamente rotta: si tratta di misure che ci pongono di fronte alla responsabilità, cui non possiamo più sottrarci, di produrre meno rifiuti.

La Campania e l'Italia hanno bisogno di politiche coraggiose ed innovative, non di battaglie difensive e di retroguardia, hanno bisogno di nuovi approcci culturali al problema rifiuti e non sempre e solo di discariche ed inceneritori.

Pur sapendo che non Le mancano le risorse tecniche e culturali, oltre che la volontà, per attuare le misure da noi proposte, restiamo a Sua completa disposizione per quanto è nelle nostre capacità e possibilità.

RingraziandoLa per la cortesia ed attenzione, Le inviamo i migliori saluti.

FARE VERDE ONLUS
associazione di protezione ambientale riconosciuta
ai sensi dell'art. 13 legge 349/86
via Ardeatina 277 - 00184 Roma
tel. e fax +39 06 700 5726

IL MANIFESTO DEL COMITATO PER IL PARCO PUBBLICO SULL'EX ROMAGNOLI



21/10/10

COMITATO PARCO PUBBLICO EX ROMAGNOLI

SABATO 23 ore 10.30 presso la Sala Civica del Comune di Campobasso terremo una Conferenza Stampa per rilanciare le ragioni del Comitato per il Parco Pubblico sull'ex Romagnoli.
Al termine Manifestazione e volantinaggio in Piazza Municipio.

Siete tutti invitati a partecipare!


19/10/10

MOBILITAZIONE CONTRO la DISCARICA


Discarica di rifiuti tossici sul fiume Biferno in località Santo Ianni a Montagano:
è iniziata la mobilitazione.


Alcune immagini della bella manifestazione di sabato 16 ottobre dove Fare Verde è intervenuta per ribadire l'importanza del corretto ciclo dei rifiuti a partire dalla riduzione a monte fino al riciclaggio, pratiche praticamente sconosciute nella nostra Regione dove Assessori incompetenti in materia ambientale continuano ad inseguire i pessimi modelli campani delle discariche e degli inceneritori.









15/10/10

...PRECISAZIONI




EX ROMAGNOLI: le precisazioni
dell'Avvocato Pino RUTA
sul giudizio
del Consiglio di Stato in merito al

Masterplan di Campobasso



Nella qualità di legale e difensore delle associazioni ambientaliste (Codacons e Fare Verde) ricorrenti contro il Master Plan (maxi cementificazione di 28.000 mq al centro della città di Campobasso posta in essere dalla Regione Molise) ritengo opportuno fornire qualche precisazione, tutt’altro che secondaria, soprattutto dopo avere letto il comunicato stampa (addirittura pubblicato anche sull’ANSA) inviato dalla Presidenza della Giunta Regionale in merito all’esito del giudizio pendente dinanzi al Consiglio di Stato:
1. innanzitutto, la recente pronuncia (del Consiglio di Stato) alla quale fa riferimento la nota del Presidente della Giunta Regionale non è definitiva e non entra nel merito della vicenda, occupandosi invece solo di un profilo squisitamente procedurale (se l’appello promosso della Regione risultava tempestivo o fuori termine: in breve se seguito un rito cd. “abbreviato” con deposito a quindici giorni, nel quale caso sarebbe risultato tardivo; oppure ordinario, con deposito a trenta giorni, nel quale caso risulterebbe tempestivo);
2. tale pronuncia, peraltro cautelare (ovvero provvisoria) non è neppure definitiva: ed infatti, la data per la discussione del giudizio definitivo dovrà ancora essere fissata davanti al Consiglio di Stato, così come dovrà ancora essere assunta da tale organo giurisdizionale una sentenza definitiva sul giudizio che ancora pende e che ha visto vittoriosi, in primo grado, le associazioni ambientaliste con ben due sentenze pubblicate sul sito ufficiale della giustizia amministrativa (www.giustizia-amministrativa.it) non ancora riformate o annullate e alle quali tutti possono accedere (sentenze TAR Molise n.184/2010 e n.88/2009);
3. peraltro, anche la prima e precedente ordinanza (provvisoria) del Consiglio di Stato alla quale il comunicato fa riferimento, non è definitiva ma, come tutte le ordinanze, provvisoria: dovrà, pertanto, ancora essere discusso il merito che sarà deciso con sentenza;
4. visto che tali decisioni ancora non vi sono forse è un pò troppo presto ed azzardato, da parte della Regione, cantare vittoria: tanto più che è lo stesso Consiglio di Stato a riconoscere agli atti regionali natura di atti prodromici ovvero preparatori privi di qualsivoglia natura urbanistica, così come le amministrazioni pubbliche avevano invece cercato di far credere accelerando un pò troppo sull’attuazione di una iniziativa ancora tutta da impostare e valutare nelle sedi urbanistiche istituzionalmente competenti e, soprattutto, con la partecipazione obbligatoria della collettività della quale le amministrazioni, spinte non si sa da quale fretta di acquisto di immobili, si erano già dimenticate;
5. peraltro, anche le deboli o incerte vittorie in sede amministrativa lasciano il tempo trovano: la nota vicenda Turbogas (patrocinata dal sottoscritto e dallo stesso Codacons) è certamente tra queste (TAR e Consiglio di Stato, forse un po’ distratti, avevano lasciato supporre che la procedura con particolare riguardo alle problematiche dell”intesa” e dell’”alluvione” fosse completa, mentre i giudici penali, sia del Tribunale di Campobasso che di quello di Larino, con qualche indagine più approfondita, sembrano averla pensata, diversamente, almeno fino ad oggi, visto che pendono ben due procedimenti penali a carico di amministratori).
Dunque, attenzione e prudenza prima di sbandierare facili e roboanti proclami: non è secondario che anche il Sindaco di Campobasso ha pubblicamente ammesso in Consiglio che l’operazione di cementificazione programmata dalla Regione è eccessiva e che la stessa vada rivista e ridimensionata (da 24.000 mq a 2.000 mq): in breve ciò che il sottoscritto e di propri assistiti sostengono a gran voce da tempo, prima che lo scempio urbanistico sia definitivamente attuato e compiuto (ciò che si cercherà di impedire in tutte le sedi competenti).

13/10/10

NO agli INCENERITORI nel MOLISE!


SABATO 16 ottobre ore 10.00 presso discarica di Montagano.

Mobilitarsi oggi è un dovere per ognuno di noi.


Per noi, i nostri figli, i nostri nipoti, le future generazioni.

FARE VERDE aderisce alla manifestazione indetta dal comitato per il NO agli inceneritori nel Molise CONTRO LA DELIBERA REGIONALE n.674 del 06 agosto 2010 che autorizza la Giuliani Environment alla realizzazione e gestione di un centro di stoccaggio di rifiuti pericolosi in agro di Montagano, località Colle Santo Ianni.

Con delibera n.674 del 06 agosto 2010 la Giunta regionale, rispondendo ad una specifica domanda avanzata dalla ditta Giuliani Environment in data 26.01.2010, ha deciso di autorizzare la stessa ditta Giuliani alla realizzazione e gestione di un centro di stoccaggio di rifiuti in agro di Montagano, località Colle Santo Ianni.
In particolare è stato autorizzato lo stoccaggio di rifiuti pericolosi come acido solforico e solforoso, idrossido di calcio, carbone attivo e filtri dell’olio, pitture e vernici di scarto contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose, residui di vernici o di sverniciatori, soluzioni di industrie cinematografiche, solventi, tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio. I quantitativi massimi di trattamento annuo autorizzato arrivano, per singola categoria di rifiuti, fino a 156 tonnellate. A questi si aggiungono una serie infinita di rifiuti “non pericolosi” che vanno dalle batterie, ai fanghi e rifiuti acquosi contenenti adesivi, sigillanti, pitture, vernici e inchiostro, ai liquidi antigelo, toner per stampa esauriti, pastiglie per freni, miscele bituminose, scarti in gomma, pneumatici fuori uso, olio e grassi commestibili.


PERCHE’ IL MOLISE NON DIVENTI LA PATTUMIERA D’ITALIA!

Il raduno è previsto per sabato 16 OTTOBRE alle ore 10:00 alla DISCARICA DI MONTAGANO, l’appuntamento è all’ingresso dell’impianto - Km 31,00 della Bifernina presso l’officina Scherino -

Per informazioni ed adesioni: 329.43.43.334


11/10/10

INCONTRO DIBATTITO SULL'EOLICO E PROBLEMA ENERGETICO CON MASSIMO DE MAIO, PRESIDENTE DI FARE VERDE.
SAEPINUM, 10 Ottobre 2010

Nella fresca e soleggiata mattinata di ieri si è tenuto un incontro davvero avvincente, organizzato dal gruppo locale di Fare Verde, presso il presidio permanente che da qualche settimana si è stanziato ad Altilia come simbolo e punto di incontro dei sostenitori della lotta contro l’eolico selvaggio. Come è noto ai più è nata una rete di associazioni, comitati e gruppi, attualmente 75, che si stanno prodigando affinchè si preservino le aree archeologiche molisane dall’installazione delle imponenti pale eoliche.


Due le richieste fondamentali che da tempo sta portando avanti la rete, anche attraverso una petizione: l’urgente riapertura del confronto istituzionale presso la Giunta Regionale per la modifica della Legge Regionale n. 22 del 7 agosto 2009 e l’emanazione di nuove Linee Guida Regionali.
Del resto più volte la rete ha sottolineato che il Consiglio Regionale del Molise con Delibera n. 314 del 13.12.2007 e con articolo 2 lettera f) della Legge Regionale n.15 del 21.05.2008 si è pronunciato contro l’eolico selvaggio,successivamente tale legge è stata abrogata con la Legge Regionale n.22 del 7.8.2009 che presto, stando a quanto emerso dall’incontro potrebbe essere modificata.
Al tavolo dei relatori l’assessore regionale all’Ambiente Salvatore Muccilli, il presidente nazionale di Fare Verde, Massimo De Maio, il consigliere regionale Michele Petraroia e Simone Cretella di Fare Verde Molise.
Tanti gli uditori che hanno posto domande numerose soprattutto a Muccilli. Cretella ha aperto i lavori sottolineando la volontà di quasi tutti i partecipanti alla rete che non va a contrastare l’eolico in generale ma soltanto quello selvaggio, non ponderato e dannoso.Il primo intervento è
stato del consigliere Petraroia che ha sottolineato la necessità di concretezza, ha ripercorso l’iter dei sostenitori della rete ricordando che a Roma tutti i gruppi politici hanno votato a sostegno della rete. Di natura più tecnica ed esplicativa l’intervento di De Maio di Fare Verde che con molti
esempi pratici ha spiegato perchè anche le fonti rinnovabili necessitano di risparmio. “ Di fronte al grandissimo problema energetico che in realtà sta investendo tutto l’occidente ed i paesi emergenti- spiega De Maio- non è più possibile applicare dei modelli economici e culturali che appartenevano ad un tipo di produzione energetica che oggi non può più essere attuata; in realtà sull’eolico Fare verde non ha una posizione totalmente contraria, semplicemente , vorremmo che anche all’eolico fosse applicato il concetto della piccola scala. E’ una battaglia molto difficile perché di fronte abbiamo dei poteri molto forti che hanno interesse a mantenere centralizzata la produzione dell’energia elettrica, hanno interesse a tenere nelle proprie mani anche il destino energetico.

Noi vogliamo che ci sia un cambio nel modello di produzione e consumo dell’energia, auspichiamo che la Regione Molise si possa dotare di una strategia che soddisfi due punti principali:utilizzo razionale di energia e produzione di una rivalutazione del fabbisogno locale”. Di seguito sono intervenuti l’assessore provinciale al Turismo Montanaro che ha portato il sostegno della Provincia, ed ancora i rappresentanti di vari gruppi della rete tra cui ricordiamo Oreste Rutigliano di Italia Nostra, il rappresentante dell’associazione romana “ Forche Caudine” e Gabriele Di Bella, consigliere comunale di Sant’Elena Sannita. Hanno rivolto per lo più parole dure alla politica locale, agli accadimenti ed al loro triste e quasi apatico evolversi.

(Tratto da "Il quotidiano del M;olise dell'11 ottobre 2010)

06/10/10

Domenica 10 Ottobre 2010 ore 10.15 INCONTRO DIBATTITO : ENERGIE RINNOVABILI E TUTELA DEL TERRITORIO: QUALI SOLUZIONI AL PROBLEMA ENERGETICO?


EOLICO SELVAGGIO: FARE VERDE INCONTRA L'ASSESSORE ALL'AMBIENTE DELLA REGIONE MOLISE

Domenica 10 ottobre, presso il presidio di Altilia, un incontro dibattito sul tema

con l’Assessore Muccilli

Il gruppo locale di FARE VERDE, associazione di protezione ambientale, ha organizzato, per il giorno domenica 10 ottobre, con inizio alle ore 10.15, un incontro dibattito sul tema “energie rinnovabili e tutela del territorio: quali soluzioni al problema energetico?” in cui interverranno il presidente nazionale di FARE VERDE, dott. Massimo De Maio, l’assessore all’Ambiente e Territorio della Regione Molise Salvatore Muccilli ed il consigliere Michele Petraroia.

L’incontro sarà ospitato nell’ambito delle iniziative promosse della rete delle associazioni e dei comitati contro l’”Eolico Selvaggio”, di cui Fare Verde fa parte, che dallo scorso 29 settembre stanno tenendo un presidio permanente presso l’ingresso dell’area archeologica di Altilia - Sepino, allo scopo di tenere alta l’attenzione su una così importante e sentita questione, di interesse dell’intera regione.

L’iniziativa nasce dalla convinzione della necessità dell’apertura di un tavolo di confronto e trattativa tra istituzioni e società civile, rappresentata ad oggi da ben 73 tra comitati ed associazioni aderenti alla rete; confronto da tempo auspicato ma fino ad oggi puntualmente rifiutato proprio dai rappresentanti della Regione Molise.

Scopo principale dell’incontro sarà quello di illustrare le posizioni della rete dei comitati e ribadire che nessuna delle associazioni si oppone all'eolico in quanto tale; la mobilitazione nasce dall’invasione smodata ed incontrollata che sta subendo il Molise, in assenza di una legge che ne regolamenti e disciplini la diffusione, soprattutto nelle aree di interesse paesaggistico, culturale ed archeologico.

Tale vuoto normativo si è venuto a creare con l’adozione della legge regionale 22 (c.d. legge “Berardo”), che ha di fatto liberalizzato la diffusione delle centrali eoliche anche nelle aree più significative, ZPS e SIC compresi, trasformando il territorio regionale in una vera e propria terra di conquista da parte di spregiudicate società spinte solo da interessi economici privati e non certo da ambizioni naturalistiche, spesso con forte rischio di collusione con ambienti malavitosi, come di recente denunciato anche dal ministro Tremonti.

Sarà anche l’occasione per illustrare alcune proposte alternative in materia di produzione di energia, risparmio energetico e tutela ambientale che FARE VERDE intende sottoporre all’attenzione della classe politica regionale, anche alla luce di esperienze maturate in altre realtà italiane più virtuose e decisamente più rispettose dei propri paesaggi e dei propri territori.

CAMPOBASSO, 08 Ottobre 2010

FARE VERDE Molise

Tel. 329.4343334

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