19/02/15

CAMPOBASSO: PARTITO IL CENSIMENTO DEL PATRIMONIO ARBOREO


Il Comune di Campobasso ha emanato le linee guida ed i criteri direttivi per il censimento degli alberi monumentali.  Il censimento, che dovrà concludersi entro il 31 luglio 2015, sarà realizzato dall’ I.P.S.A.S.R. con la direzione scientifica dell' Università degli Studi del Molise, mediante ricognizione territoriale, rilevazione e schedatura delle specie arboree, anche  a seguito delle segnalazioni provenienti da cittadini ed associazioni.
Al riguardo, ogni cittadino potrà segnalare uno o più alberi che ritenga possano essere classificati come “Alberi Monumentali”, nel rispetto dei criteri, sotto elencati, stabiliti dalla legge n. 10 del 14 gennaio 2013.
La segnalazione sarà ovviamente valutata scientificamente dagli organi preposti ma sarà comunque utile ai fini del censimento dell’intero patrimonio arboreo cittadino che, in aggiunta a quello degli alberi monumentali, il Comune di Campobasso si è prefissato di portare a termine entro la fine del 2015.
Invitiamo dunque tutti i cittadini sensibili alla tutela del verde pubblico a collaborare fattivamente alla realizzazione di questo importante lavoro di censimento che potrà contribuire nel futuro ad una maggiore tutela e valorizzazione del patrimonio arboreo della nostra città.
Le schede per le segnalazioni, sia in formato Excel che PDF, sono facilmente reperibili sul sito del Corpo Forestale dello Stato cliccando qui e possono essere recapitate direttamente presso la segreteria dell’Istituto PILLA in via Veneto oppure mandate in formato digitale all’indirizzo molise@fareverde.it, e provvederemo noi ad inoltrarle.
Nel caso di impossibilità a compilare la scheda di segnalazione, potete effettuare una comunicazione all’indirizzo mail molise@fareverde.it,  indicando la precisa ubicazione e la tipologia dell’albero e provvederemo noi ad effettuare il rilievo, la compilazione della scheda e la successiva segnalazione.
Si ringrazia sin d’ora quanti contribuiranno a questa importantissima attività.

Di seguito i criteri stabiliti dalla legge 10/2013 per la definizione di “alberi monumentali”:

a) l'albero ad alto fusto isolato o facente parte di formazioni boschive naturali o artificiali ovunque  ubicate ovvero l'albero secolare tipico, che possano essere considerati come rari esempi di maestosità e longevità, per età o dimensioni, o di particolare pregio naturalistico, per rarità botanica e peculiarità della specie, ovvero che rechino un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale, documentario o delle tradizioni locali;
b) i filari e le alberate di particolare pregio paesaggistico, monumentale, storico e culturale, ivi compresi quelli inseriti nei centri urbani;
c) gli alberi ad alto fusto inseriti in particolari complessi architettonici di importanza storica e culturale,  quali  ad  esempio ville, monasteri, chiese, orti botanici e residenze storiche private.
2. Ai fini dell'individuazione degli alberi monumentali singoli o delle formazione vegetali monumentali di cui al comma 1, lettera  b), si considerano gli esemplari appartenenti sia a specie autoctone - specie naturalmente presenti in una determinata area geografica nella quale si sono originate o sono giunte  senza l'intervento diretto, intenzionale o accidentale, dell'uomo - che alloctone - specie non appartenenti alla flora originaria di una determinata area geografica, ma che vi sono giunte per  l'intervento,  intenzionale o accidentale, dell'uomo.

Criteri di monumentalità 

Sempre per evitare equivoci interpretativi in merito ai criteri di attribuzione del carattere di monumentalità viene riportato integralmente nel presente Protocollo l’art. 5 del decreto interministeriale precedentemente menzionato.
I criteri di attribuzione del carattere di monumentalità sono i seguenti:
a) pregio naturalistico legato all'età e alle dimensioni: aspetto strettamente legato alle peculiarità genetiche di ogni specie ma anche alle condizioni ecologiche in cui si trovano a vivere i singoli esemplari di una specie. Il criterio dimensionale, che riguarda la circonferenza del tronco, l'altezza dendrometrica, l'ampiezza e proiezione della chioma, costituisce elemento di filtro nella selezione iniziale ma non è imprescindibile qualora gli altri criteri siano di maggiore significatività. A tale proposito, i valori soglia minimi della circonferenza sono individuati mediante appositi atti. Importante nella valutazione è l'aspetto relativo alla aspettativa di vita dell'esemplare, che dovrà essere affrontato evitando di inserire nel rilevamento situazioni compromesse in misura irreversibile sia sotto il profilo fitosanitario che statico, questo valutato mediante l'utilizzo delle metodologie in uso;
b) pregio naturalistico legato a forma e portamento: la forma e il portamento delle piante è alla  base del loro successo biologico e anche dell'importanza che ad essi è stata sempre attribuita dall'uomo nel corso della storia. Tali criteri hanno ragione di essere presi in considerazione, in particolare, nel caso di esemplari cresciuti in condizioni ambientali ottimali (es. condizioni di optimum ecologico, assenza di potature errate, forma libera perfetta per la specie) o particolari (es. presenza di vento dominante) o per azioni dell'uomo (es. potature) che possano aver indotto forma o portamento singolari ad essere meritevoli di riconoscimento;
c) valore ecologico: è relativo alle presenze faunistiche che su di esso si insediano, con riferimento anche alla rarità delle specie coinvolte, al pericolo di estinzione ed al particolare habitat che ne garantisce l'esistenza. L'albero può rappresentare un vero e proprio habitat per diverse categorie animali  in particolare: entomofauna, avifauna, micro-mammiferi. Tale prerogativa si riscontra soprattutto in ambienti a spiccata naturalità, dove la salvaguardia di queste piante rappresenta elemento importante per la conservazione di specie animali rare o di interesse comunitario;
d) pregio naturalistico legato alla rarità botanica: si riferisce alla rarità assoluta o relativa, in termini di specie ed entità intraspecifiche. A tale riguardo si considerano anche le specie estranee all'area geografica di riferimento, quindi esotiche, e alle specie che, seppur coerenti in termini di areale di distribuzione,  sono poco rappresentate numericamente;
e) pregio naturalistico legato all'architettura vegetale: riguarda particolari esemplari o gruppi organizzati in architetture vegetali basate su di un progetto architettonico unitario e riconoscibile, in sintonia o meno con altri manufatti architettonici. Le architetture vegetali sono caratterizzate da una notevole complessità derivante dai rapporti esistenti con gli elementi architettonici a cui si associano e con il contesto più generale in cui sono inserite. Si tratta spesso di ville e parchi storici di notevole interesse storico, architettonico e turistico, ma anche di architetture vegetali minori di interesse rurale. Il criterio di cui alla presente lettera è verificato e valutato d'intesa con la Soprintendenza territorialmente competente del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo;
f) pregio paesaggistico: considera l'albero come possibile elemento distintivo, punto di riferimento, motivo di toponomastica ed elemento di continuità storica di un  luogo. Trattasi di un criterio di sintesi dei precedenti, essendo il paesaggio, per sua definizione, costituito da diverse componenti: quella naturale, quella antropologico-culturale e quella percettiva. Il criterio di cui alla presente lettera è verificato e valutato d'intesa con la Soprintendenza territorialmente competente del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo;
g) pregio storico-culturale-religioso: è  legato alla componente antropologico-culturale, intesa come  senso di appartenenza e riconoscibilità dei luoghi da parte della comunità locale, come valore testimoniale di una cultura, della memoria collettiva, delle tradizioni, degli usi e costumi. Riguarda  esemplari legati a particolari eventi della storia locale, tradizioni, leggende, riferimenti religiosi, ecc..  Tale valenza è generalmente nota a livello locale e si tramanda per tradizione orale o è riscontrabile in iconografie, documenti scritti o audiovisivi. Il criterio di cui alla presente lettera è verificato e valutato d'intesa con la Soprintendenza territorialmente competente del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
-  Nella applicazione dei suddetti criteri, da utilizzare, anche in modo alternativo, sarà assicurato un approccio attento  al  contesto ambientale, storico e paesaggistico in cui l'albero insiste

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